Cartella di Pagamento o Cartella Esattoriale


CARTELLA DI PAGAMENTO


Articoli e novità che riguardano l'opposizione a cartella di pagamento (cartella esattoriale) notificata da Agenzia Entrate riscossione (ex "EQUITALIA", detta anche "ADER") oppure il ricorso contro la cartella di pagamento, oppure come impugnare una cartella di pagamento, nonchè la figura dell' Avvocato, con competenza legale per cartelle esattoriali, per proporre ricorso contro le cartelle di pagamento o le opposizioni contro le cartelle esattoriali.

Lo Studio legale Ponzo offre da anni ai propri clienti, aziende e privati, difesa legale contro le cartelle di pagamento nella materia del diritto tributario, dinanzi alle Corti di Giustizia Tributaria oppure dinanzi ai Tribunali (Tribunale Civile, Tribunale del lavoro, Giudice di Pace) posto che molte persone fisiche e aziende, quotidianamente, ricevono la notifica di una cartella esattoriale o altri atti della riscossione (sollecito si pagamento, intimazione di pagamento, preavviso di fermo amministrativo, preavviso di iscrizione di ipoteca, pignoramento presso terzi, ecc). 

I motivi di opposizione avverso la cartella di pagamento illegittima possono essere molteplici e potranno essere attentamente ricercati ed esaminati  anche attraverso l'ausilio di un Avvocato che abbia acquisito una comprovata esperienza per proporre ricorso o opposizione avverso cartella di pagamento illegittima o intimazione di pagamento illegittima, o altro atto, da proporre nelle opportune sedi Giudiziarie ed entro i termini per proporre opposizione alla cartella esattoriale. Uno degli ultimi casi trattati ha visto l'annullamento di un'iscrizione ipotecaria fiscale illegittima per un valore di oltre 6 milioni di euro.


Indice

  1. Cos'è una Cartella di Pagamento e cosa contiene
  2. Cosa può fare il debitore che riceve una cartella di pagamento
    2.1. Pagare la somma richiesta
    2.2. Presentare istanza di rateizzazione, rinunciando ad impugnare
    2.3. Presentare istanza di rateizzazione, ma non ammettere il debito
    2.4. Richiedere la sospensione legale della riscossione
    2.5. Presentare ricorso o impugnare la cartella di pagamento
  3. Motivi di nullità della cartella di pagamento
  4. Qual è la differenza tra la cartella esattoriale e l'intimazione di pagamento?

1. Cos'è una Cartella di Pagamento e cosa contiene


La cartella di pagamento è l'atto attraverso il quale Agenzia delle entrate Riscossione (ex Equitalia, detta anche ADER) riscuote il credito da parte degli enti impositori (Comuni, Agenzia Entrate, Camera di Commercio, ecc..).
E' un documento, cartaceo o digitale, attraverso il quale Agenzia delle entrate-Riscossione comunica al debitore (il destinatario della cartella) che è presente un debito nei confronti di un terzo soggetto creditore (Agenzia delle Entrate, Prefettura, Pubblica Amministrazione, ecc.) e che detto creditore ha incaricato Agenzia delle entrate riscossione di agire esecutivamente per il recupero forzoso del credito in caso di mancato pagamento, entro i termini, degli importi contenuti nella cartella.

La cartella di pagamento deve contenere specifiche informazioni (origine del debito, termini per impugnare, Autorità Giudiziaria a cui rivolgersi, ecc)

La cartella di pagamento, inoltre, contiene il riferimento agli oneri di riscossione (ex aggio) agli interessi, all'importo delle spese di notifica da versare.

Gli oneri di riscossione sono la remunerazione che l'Agente della riscossione percepisce per la sua attività di riscossione, e si calcolano sull'intero importo dovuto, quindi anche sugli eventuali interessi di mora.

Gli interessi di mora costituiscono, invece, gli interessi dovuti dal contribuente qualora il pagamento sia effettuato oltre la scadenza (60giorni), si pagano con la cartella ma spettano all'Ente creditore. Si applicano sugli importi iscritti a ruolo, escluse sanzioni e interessi, e vanno calcolati per ogni giorno di ritardo a partire dalla data di notifica della cartella fino al giorno dell'effettivo pagamento.

La cartella esattoriale contiene l'invito rivolto al debitore di pagare tutte le somme che sono riportate al suo interno entro 60 giorni dalla data in cui è stata notificata al destinatario.

2. Cosa può fare il debitore che riceve una cartella di pagamento

  1. Pagare la somma richiesta, quindi ammettere il debito;
  2. Presentare istanza di rateizzazione, rinunciando ad impugnare;
  3. Presentare istanza di rateazione, ma non ammettere il debito (per tale modalità contattare lo studio legale), con la possibilità comunque di contestare la richiesta mediante ricorso;
  4. Richiedere la sospensione legale della riscossione;
  5. Presentare ricorso o impugnare la cartella di pagamento (mediante ricorso al Giudice);


2.1. Pagare la somma richiesta

Il contribuente (debitore) riconosce il suo debito e paga gli importi contenuti nella cartella esattoriale. Le modalità di pagamento sono riportate all'interno della stessa cartella di pagamento. Il consiglio è quello di conservare la ricevuta di pagamento per almeno 10 anni.


2.2. Presentare istanza di rateizzazione, rinunciando ad impugnare

Il debitore può chiedere la rateizzazione del debito per pagarlo a rate (fino a 72 rate, minimo 50€ per rata).
Modalità di presentazione:

  • Online sul portale di ADER
  • Presso sportelli ADER
  • Rivolgendosi a un professionista


2.3. Presentare istanza di rateizzazione, ma non ammettere il debito

Il contribuente (debitore) chiede mediante apposita domanda (una richiesta di rateizzazione) la rateizzazione del debito riportato nella cartella, poiché ritiene di non essere in grado di pagare in un'unica soluzione. Se la richiesta viene accolta allora potrà pagare a rate (fino a n.72 rate, ma non meno di 50,00 euro a rata) il debito contenuto nella cartella.

La domanda di rateizzazione può essere presentata:

- online direttamente sul portale di Agenzia Entrate riscossione;

- presentandosi di persona agli sportelli di Agenzia Entrate riscossione, previo appuntamento;

- rivolgendosi ad un professionista (avvocato, commercialista, ecc) che sappia presentare l'istanza e che possa consigliare anche la tipologia di rateazione da scegliere (quante rate, quali importi, ecc). Per questo tipo di istanza contattare lo Studio per tempi e costi;

Quindi, dopo l'avvenuta accettazione della rateizzazione, l'agenzia non potrà avviare alcuna procedura esecutiva o ulteriore cartella esattoriale.

Tuttavia, poiché il contribuente (debitore) ritiene che dette somme non siano dovute perché, ad esempio, prescritte, pur rateizzando il debito, allega già in fase di presentazione della domanda di rateazione una specifica comunicazione, contestualmente alla rateazione, al fine di scongiurare che mediante la rateizzazione l'agenzia possa ritenere che vi sia stata un'ammissione di debito e, quindi, propone ricorso per annullare la cartella o parte di essa (Per questo tipo di azione contattare lo Studio per tempi, costi e fattibilità).


2.4. Richiedere la sospensione legale della riscossione

E' una speciale procedura prevista dall'Art. 1, commi da 537 a 544, Legge n. 228/2012.

È possibile presentare la domanda SOLO IN ALCUNI CASI, PREVISTI TASSATIVAMENTE, quindi solo se le somme richieste dall'ente creditore sono state interessate da:

  • pagamento effettuato prima della formazione del ruolo;
  • provvedimento di sgravio emesso dall'ente creditore;
  • prescrizione o decadenza intervenute prima della data in cui il ruolo è stato reso esecutivo;
  • sospensione amministrativa (dell'ente creditore) o giudiziale;
  • sentenza che abbia annullato in tutto o in parte la pretesa dell'ente creditore, emessa in un giudizio al quale l'Agenzia delle entrate-Riscossione non ha preso parte.

Non rientrano tra gli atti che possono essere oggetto di sospensione:

  • quelli non notificati dall'Agente della riscossione (per esempio avviso di accertamento dell'Agenzia delle entrate o avviso di addebito dell'INPS per i quali ci si deve rivolgere direttamente ai rispettivi enti creditori);
  • i solleciti di pagamento inviati dall'Agente della riscossione mediante posta ordinaria.

2.5. Presentare ricorso o impugnare la cartella di pagamento

Se il contribuente (debitore) ritiene che la richiesta di pagamento ricevuta sia in tutto o in parte illegittima, è suo diritto contestare la richiesta e, quindi, presentare ricorso contro la cartella di pagamento impugnando la stessa davanti all'Organo giurisdizionale competente.

Per poter impugnare la cartella di pagamento è fondamentale agire per tempo e nel modo giusto.

Termini per impugnare la cartella:

60 giorni dalla notifica: quando si tratta di tributi – sia statali, come l'IRPEF o l'IVA, sia locali, come l'IMU, TARI, o il bollo auto, bisogna rivolgersi alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado territorialmente competente (è l'ex Commissione tributaria provinciale);

40 giorni dalla notifica: quando si tratta di contributi previdenziali, INPS o INAIL, l'impugnazione dovrà proporsi al Tribunale in funzione di giudice del Lavoro; se si eccepiscono vizi formali della cartella il termine è di 20 giorni;

30 giorni dalla notifica: quando si tratta di sanzioni amministrative (multe stradali e gli altri tipi di sanzioni amministrative) e sarà competente il Giudice di Pace del luogo dove è stata commessa la violazione; se si eccepiscono vizi formali della cartella il termine è di 20 giorni.

(Per ricevere una consulenza o valutare costi e tempistiche, contatta lo Studio)


3.Motivi di nullità della cartella di pagamento

I motivi più comuni di nullità della cartella di pagamento sono i seguenti:

· Difetto di notifica della cartella esattoriale - nullità della cartella

· Difetto di notifica di un atto che precede la cartella esattoriale - nullità della cartella

· Decadenza - nullità della cartella

· Prescrizione - nullità della cartella

· Difetto di motivazione (totale o parziale) - nullità della cartella

· Altri motivi

 4.QUAL E' LA DIFFERENZA TRA LA CARTELLA ESATTORIALE E L'INTIMAZIONE DI PAGAMENTO?

L'intimazione di pagamento è un atto successivo alla cartella di pagamento,  ed è un avviso che precede la vera e propria fase di espropriazione forzata, cioè quell'azione che ha come scopo quello di sottrarre dei beni alla disponibilità del debitore mediante il pignoramento (pignoramento del conto corrente, pignoramento del veicolo, pignoramento dell'abitazione, ecc), quindi si tratta della fase esecutiva finalizzata a ricavare denaro forzosamente. Un po' come dire "o paghi o ti pignoro".

L'art. 50, comma 2, del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, stabilisce che l'espropriazione forzata, se non è iniziata entro un anno dalla notifica della cartella di pagamento, deve essere preceduta dalla notifica di un avviso che contiene l'intimazione ad adempiere l'obbligo risultante dal ruolo entro cinque giorni dalla data della predetta notifica.Ed è proprio quest'ultimo atto detto "intimazione di pagamento" l'atto che è successivo alla cartella esattoriale e che precede le azioni di espropriazione.



ARTICOLI E RICORSI SULLE CARTELLE DI PAGAMENTO 


La cartella esattoriale - nota anche come "cartella di pagamento" - è l'atto che Agenzia delle entrate-Riscossione invia su incarico degli enti creditori per recuperare le somme che risultano dovute dai cittadini.
Questa è la definizione contenuta sul sito internet dell'Agenzia Entrate Riscossione (ex Equitalia Spa). Trattasi di un documento,...

Nel seguente articolo sono riportate le modalità di notifica della cartella esattoriale. Si tratta di un'operazione fondamentale affinchè la richiesta di pagamento delle somme possa considerarsi valida ed efficace. Se una cartella non è correttamente notificata, potrebbe essere oggetto di annullamento.

SENTENZE SULLE CARTELLE ESATTORIALI

Corte di Cassazione, sentenza n.25315 del 24 Agosto 2022, sez. V. Gli eredi non pagano le sanzioni e gli interessi.


Le sanzioni contenute nelle cartelle esattoriali non si trasmettono agli eredi per via della loro natura personale ed afflittiva, differenziandosi dalle sanzioni civili le quale hanno un carattere aggiuntivo rispetto alle obbligazioni cui sono collegate e quindi trasmissibili.

Corte di Cassazione Civile, sentenza n. 2044/2023, 24/01/2023. Prescrizione quinquennale per inetessi e sanzioni


Interessi e sanzioni sono soggetti al termine quinquennale di prescrizione della riscossione. L'obbligazione relativa agli interessi riveste natura autonoma rispetto al debito principale e soggiace al generalizzato termine di prescrizione quinquennale. In buona sostanza, l'IVA è decennale, ma la relativa sanzione ed interessi si prescrivono in 5 anni.

Cassazione Civile ordinanza n. 13507 del 15/05/2024. Senza Raccomandata informativa notifica nulla.


Se la notifica della cartella esattoriale avviene nelle mani del famigliare convivente, ai fini del perfezionamento delle notifica l'agenzia della Riscossione è obbligata a  inviare anche una raccomandata informativa con ricevuta di ritorno all'effettivo destinatario. In caso contrario la notifica è nulla.

Ipoteca senza preavviso: nulla secondo la Cassazione - Sentenza n. 13507/2024"


L'iscrizione di ipoteca senza previa comunicazione preventiva al contribuente è nulla per violazione del diritto al contraddittorio, come sancito dalla Corte di Cassazione con ordinanza n. 13507/2024.

"Cartella esattoriale: obbligo di dettagliare il calcolo degli interessi - Sentenza Cassazione n. 10493/2024"

Una cartella esattoriale priva dell'indicazione delle modalità di calcolo degli interessi e della relativa disposizione normativa è illegittima.

"Notifica cartella di pagamento a irreperibili: ricerche insufficienti rendono nulla la notifica -  Cassazione n. 12345/2024"

La notifica di una cartella esattoriale a un contribuente irreperibile è nulla se l'ente notificante non dimostra di aver effettuato ricerche approfondite e diligenti per rintracciarlo, violando così il principio di effettiva conoscibilità dell'atto da parte del destinatario.


Contatta direttamente l'avvocato Ponzo per ricevere una consulenza nella materia tributaria o per valutare concretamente la possibilità di annullamento di una o più cartelle di pagamento, oppure (solo in caso di azienda o società) chiedi informazioni su come sottoscrivere una convenzione annuale o pluriennale per assistenza legale con lo Studio Legale Ponzo.

SERVIZI LEGALI PER I PRIVATI: analisi della posizione debitoria, ricorso e strategie di difesa in caso di richieste illegittime, opposizione a cartella di pagamento, opposizione ad intimazione di pagamento, opposizione a fermo amministrativo, opposizione a pignoramento presso terzi, opposizione a iscrizione di ipoteca.

SERVIZI LEGALI PER LE AZIENDE: analisi delle posizioni debitorie, assistenza durante accertamenti fiscali, affiancamento ai professionisti già esistenti per la soluzione di specifici problemi,  ricorso e strategie di difesa in caso di richieste illegittime, opposizione a cartella di pagamento, opposizione ad intimazione di pagamento, opposizione a fermo amministrativo, opposizione a pignoramento presso terzi, opposizione a iscrizione di ipoteca.

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FAQ

1. Compiuta giacenza delle cartelle esattoriali: cosa accade se non si ritirano le raccomandate giacenti in Posta?

RISPOSTA: La compiuta giacenza si verifica quando una cartella esattoriale non consegnata al destinatario resta giacente presso l'ufficio postale o la casa comunale per 10 giorni. Anche senza ritiro, trascorso questo termine, la notifica si considera perfezionata. Ignorare la giacenza non impedisce l'avvio di azioni esecutive come pignoramenti, fermi amministrativi o ipoteche. Inoltre, i termini per il pagamento o l'opposizione decorrono comunque, con il rischio di perdere la possibilità di difendersi. Per tutelarsi, è essenziale ritirare le raccomandate in tempo e, in caso di dubbi, rivolgersi a un avvocato esperto in diritto tributario.In Sintesi: non ritirare una raccomandata giacente non significa che non l'abbiate ricevuta. Ed il rischio è quello di non conoscere neppure il contenuto dell'atto. Magari sono importi già pagati, oppure prescritti, oppure riguardano sanzioni relative a debiti del decuius (genitore defunto) e che se impugnate o contestate non dovranno essere pagate.Esempio classico: non ritiro le raccomandate e mi ritrovo con un fermo sulla vettura oppure con un pignoramento del conto o dello stipendio.


2. Posso sempre rateizzare le cartelle esattoriali, anche se non ho rispettato le rate in scadenza?


RISPOSTA: Dipende dalla situazione. Se hai già ottenuto una rateizzazione e non hai rispettato i pagamenti, potresti non esser ancora decaduto (si decade quando si supera il limite delle rate massime scadute e non pagate e dipende dell'anno della rateazione concessa). Se non sei decaduto puoi riprendere il pagamamento delle rate. Se invece sei decaduto non potrai chiedere una nuova rateazione delle cartelle di pagamento per le quali avevi già chiesto rateazione sei poi decaduto. Potrei richiederla per le nuove cartelle mai rateizzate prima.

Rateizzazioni richieste prima del 2016

  • La decadenza avviene con il mancato pagamento di 8 rate consecutive.
  • Questa regola si applicava ai piani concessi prima delle modifiche introdotte dalla Legge di Stabilità 2016.

2. Rateizzazioni concesse dal 2016

  • Per piani ordinari (fino a 72 rate): decadenza con il mancato pagamento di 5 rate, anche non consecutive.
  • Per piani straordinari (fino a 120 rate, concessi per comprovate difficoltà economiche): decadenza con il mancato pagamento di 2 rate consecutive.

3. Rateizzazioni concesse durante il periodo COVID-19 (2020-2021)

  • Per favorire i contribuenti, i decreti emergenziali hanno aumentato il numero di rate non pagate tollerate prima della decadenza:
    • 10 rate non pagate per le rateizzazioni concesse entro il 31 dicembre 2021.

4. Rateizzazioni concesse dal 2022 in poi

  • Si applicano le regole standard:
    • Decadenza con 5 rate non pagate per piani ordinari.
    • Decadenza con 2 rate consecutive non pagate per piani straordinari.


3. Il ricorso contro una cartella esattoriale si presenta sempre davanti allo stesso giudice?



Risposta: No, il ricorso contro una cartella esattoriale non si presenta sempre allo stesso giudice. La competenza varia in base alla natura del debito sottostante che la cartella esattoriale intende riscuotere.E' importante valutare correttamente la competenza e la giurisdizione per evitare errori in fase di deposito del ricorso. In alcuni casi non si propone ricorso ma un vero e proprio atto di citazione.


4. Se il debito contenuto in una cartella risulta prescritto, si annulla in automatico e quindi non devo pagarla?

No, il debito contenuto in una cartella esattoriale non si annulla automaticamente per prescrizione. Anche se il diritto alla riscossione è prescritto, l'annullamento del debito non è automatico e richiede un intervento formale, cioò un ricorso davanti ad un giudice per far dichiarare l'avvenuta prescrizione, oppure sarà necessario presentare una specifica istanza al creditore per farsi fare il così detto "sgravio" delle somme (ma non è automatico che lo faccia e non è neppure tenuto per legge ad annullarlo in autotutela)

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NEWS SULLE CARTELLE ESATTORIALI

Rottamazione Quinquies: Stato Attuale e Prospettive al 11 Gennaio 2025

La Rottamazione Quinquies è al centro dell'attenzione pubblica e politica, rappresentando una potenziale opportunità per i contribuenti con debiti fiscali. Nonostante le numerose proposte avanzate nel corso del 2024, al momento non è ancora stata approvata una misura che ne sancisca l'effettiva entrata in vigore. Tuttavia, il dibattito resta aperto, alimentato da nuove iniziative e pressioni politiche.

Proposte Legislative: Gli Emendamenti Respinti

Durante il 2024, vari esponenti politici, tra cui Alberto Luigi Gusmeroli e Massimo Bitonci della Lega, hanno presentato emendamenti volti a istituire una nuova definizione agevolata. Le proposte prevedevano:

  • Inclusione dei carichi affidati all'agente della riscossione tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023.
  • Possibilità di pagamento dilazionato fino a 120 rate mensili, con una prima scadenza fissata al 31 luglio 2025.
  • Esenzione totale di sanzioni e interessi di mora, riducendo il debito al solo capitale.

Gli emendamenti sono stati esaminati nell'ambito della Legge di Bilancio 2025, ma sono stati bocciati dalla Commissione Bilancio della Camera, su indicazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF). Le motivazioni principali del rigetto riguardano l'impatto potenzialmente destabilizzante sui conti pubblici, in un contesto di rigore fiscale imposto dalle politiche economiche europee.

Posizione del Governo e Scenari Futuri

Il Governo, al momento, pare non abbia come priorità quella di promuovere ulteriori misure di definizione agevolata ma di consolidare i conti pubblici, limitando iniziative che potrebbero compromettere la stabilità economica del Paese.

Tuttavia, alcuni parlamentari, soprattutto delle forze di opposizione e della maggioranza meno incline al rigore fiscale, stanno lavorando a nuove proposte da discutere nel 2025. Si parla di una possibile Rottamazione Quinquies riformulata, con:

  • Una platea più ampia di contribuenti, includendo anche i debiti previdenziali e non solo tributari.
  • Una durata di pagamento estesa fino a 10 anni, con tassi agevolati sul residuo.
  • Semplificazione delle procedure di adesione, per ridurre il contenzioso e favorire una maggiore partecipazione

Conclusioni

La Rottamazione Quinquies rimane, al momento, una proposta senza riscontro normativo, ma rappresenta un tema centrale del dibattito fiscale.

La Rottamazione Quinquies rappresenta una potenziale opportunità per agevolare i contribuenti con debiti fiscali e migliorare il recupero delle entrate statali. Tuttavia, per essere realmente efficace, deve superare le criticità emerse nelle precedenti rottamazioni, come la vicinanza delle rate, i tempi troppo brevi per completare i pagamenti e l'assenza di criteri basati sulle fasce di reddito. Difetti come rate ravvicinate, tempi brevi e mancanza di equità per redditi hanno limitato il successo delle precedenti misure.

Una Rottamazione Quinquies ben progettata dovrebbe prevedere piani di pagamento più dilazionati, offrendo ai contribuenti maggiore tempo e flessibilità per saldare i propri debiti. Inoltre, sarebbe fondamentale introdurre criteri di progressività, con condizioni diversificate in base al reddito, per garantire equità e incentivare l'adesione.

Queste migliorie renderebbero la Rottamazione Quinquies non solo più accessibile, ma anche più efficace nel raggiungere i suoi obiettivi: ridurre il contenzioso, sostenere chi è in difficoltà e aumentare la compliance fiscale. La chiave del successo risiede in un equilibrio tra rigore e supporto, per evitare gli errori del passato e offrire una soluzione concreta ai contribuenti.

11 gennaio 2025

Avv. Salvatore Ponzo


Discarico Cartelle Esattoriali 2025: Cosa Cambia per i Contribuenti

Dal 1° gennaio 2025, il Decreto Riscossione introduce il discarico automatico delle cartelle esattoriali, una misura, definita da qualcuno rivoluzionaria che punta a semplificare il sistema di riscossione fiscale e a ridurre il carico amministrativo sulle finanze pubbliche. Questa novità rappresenta un'importante opportunità per molti contribuenti con vecchie pendenze fiscali.

Tuttavia non è tutto oro quel che luccica!

Analizziamo allora atentamente di cosa si sta realmente parlando in tema di DISCARICO AUTOMATICO.

Cos'è il Discarico Automatico delle Cartelle?

La riforma introduce una procedura automatica che consiste nel discarico, quindi nella restituzione all'ente creditore, dei carichi non riscossi entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello dell'affidamento.

In particolare, questa misura riguarda i debiti:

  • Affidati all'Agenzia delle Entrate-Riscossione.
  • Non riscossi entro cinque anni dall'affidamento, nonostante i tentativi di recupero.

Con il discarico, le cartelle non saranno più perseguibili dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione, ma il debito originario nei confronti dell'ente creditore (ad esempio, Stato, Regioni o Comuni) potrebbe rimanere, salvo ulteriori disposizioni normative che ne prevedano l'annullamento definitivo.

attenzione a quest'ultimo passaggio quindi e a non cadere in facili illusioni!

Il debito, molto probabilmente non sparirà, ma verrà "rispedito" al titolare il carico, quindi il recupero del credito.

Esempio Pratico: Discarico delle Cartelle e Persistenza del Debito

Immaginiamo il caso di Mario Rossi, un contribuente con una cartella esattoriale relativa a un mancato pagamento della TARI (tassa sui rifiuti) del 2014. Questo debito è stato affidato all'Agenzia delle Entrate-Riscossione nel 2015, ma non è stato riscosso entro il termine dei cinque anni. Dal 1° gennaio 2025, la cartella esattoriale di Mario Rossi viene cancellata automaticamente dal sistema della riscossione. Questo significa che:

  • L'Agenzia delle Entrate-Riscossione non potrà più agire per recuperare quel debito.
  • Gli interessi, le sanzioni e gli oneri legati alla cartella saranno eliminati.

Il Debito È Davvero Annullato?

No. Il debito originario verso il Comune, che ha emesso la TARI, non viene automaticamente cancellato. La cancellazione riguarda solo il rapporto con l'Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Ecco Cosa Potrebbe Accadere:

  • Il Comune, titolare del credito, potrebbe riattivare il recupero del debito. Ad esempio, potrebbe inviare una nuova comunicazione a Mario Rossi, affidarsi a un diverso agente della riscossione o adottare misure autonome, come un'ingiunzione fiscale.

  • Mario Rossi potrebbe quindi ritrovarsi a dover affrontare nuovamente il debito, nonostante il discarico della cartella esattoriale.


Discarico Anticipato: Soluzioni Immediate per Situazioni Critiche

Il decreto consente anche un discarico anticipato in situazioni specifiche:

  • Chiusura di fallimenti o liquidazioni giudiziarie.
  • Assenza di beni aggredibili rilevata tramite verifiche patrimoniali.
  • Inutilità delle azioni di recupero negli ultimi due anni, senza prospettive future.

Questo strumento fornisce flessibilità e permette all'Agenzia di concentrarsi su crediti più facilmente esigibili.


Il probabile vero vantaggio del Discarico

  1. Riduzione del Carico per il riscossore

    La misura permetterebbe all'Agenzia delle Entrate-Riscossione di concentrarsi su crediti effettivamente recuperabili, ottimizzando risorse e tempi.

  2. Maggiore Efficienza nella Riscossione
    Con l'eliminazione dei crediti irrecuperabili, il sistema fiscale diventerebbe più trasparente e orientato alla sostenibilità.

In conclusione, il debitore potrebbe non avere grandi vataggi ed il debito non verrà automaticamente cancellato, poichè tale decisione spetterà, nei limiti di legge, all'ente impositore.

9 gennaio 2025

avv. Salvatore Ponzo

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